Carcere: visita ispettiva 2016

Il 1° febbraio ultimo scorso la Camera Penale di Trento “Michele Pompermaier”, durante la visita ispettiva con ll'on. Florian Kronbichler alla Casa Circondariale di Trento, ha voluto incontrare tutti i 350 detenuti e le detenute presenti all'interno della struttura di Via Beccaria, per verificare le attuali condizioni di vita di chi è recluso nell'istituto penitenziario trentino.

Nel corso della visita la Camera penale di Trento ha distribuito a ciascun detenuto un questionario con 56 domande relative:

  • alle condizioni di vita quotidiana (qualità del vitto, delle stanze e dei servizi),
  • all'esercizio dei diritti (diritto di cura, diritto ai colloqui con i familiari, con i difensori e con gli educatori) ed infine
  • alle attività che vengono svolte in carcere e che dovrebbero fare parte integrante del processo di rieducazione (formazione e lavoro, attività sportiva e culturale).

Il questionario, rigorosamente anonimo, è stato successivamente raccolto ed ora verrà elaborato dalla Camera Penale di Trento, per ottenere un sondaggio attendibile ed aggiornato sulla situazione dei detenuti all'interno del carcere di Spini di Gardolo.

Sin d'ora, dai colloqui con i detenuti, sono tuttavia emerse alcune criticità, che lasciano perplessi considerando i soldi spesi dalla Provincia Autonoma di Trento per dotare la città di una struttura carceraria moderna ed all'altezza degli standard richiesti dalla normativa europea.

Ad esempio, pur essendo la struttura carceraria dotata di un campo da calcio e di una moderna palestra, è emerso che il primo viene utilizzato solamente nella stagione estiva, mentre l'uso della seconda è assai limitato, con la conseguenza che i detenuti riescono a praticare dello sport molto raramente a causa di mancanza di personale della polizia penitenziaria.

Inoltre, i detenuti che sono ammessi a svolgere attività lavorativa sono ancora troppo pochi.

Un altro elemento di forte criticità sono risultati essere i tempi di attesa eccessivamente lunghi che i detenuti devono affrontare per ottenere dall'amministrazione penitenziaria, ma soprattutto dalla Magistratura di Sorveglianza, risposta alle istanze presentate (autorizzazione ai colloqui con i familiari, colloqui con gli educatori e con gli operatori del SER.D., permessi premio, istanze di liberazione anticipata e di misure alternative al carcere).

Il senso di disagio per i problemi segnalati dai detenuti è accresciuto dal fatto che, ultimamente, sono stati trasferiti a Trento diversi detenuti provenienti da altre città, dotate di strutture carcerarie molto più vecchie e di una Magistratura di Sorveglianza con carichi di lavoro numericamente assai più consistenti rispetto a quella trentina, ma ciò nonostante con tempi di attesa per l'esercizio effettivo dei propri diritti molto più brevi.

Con la conseguenza paradossale che si stava meglio .. quando si stava peggio!

 

Per la Camera penale di Trento di Trento

Avv. Nicola Canestrini

Avv. Filippo Fedrizzi

Avv. Gabrio Stenico

Pubblicato il 02/02/2016