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Astensione OUA luglio 2013
Le ragioni della mancata adesione delle Camere Penali all'astensione OUA 8-16 luglio 2013 in una lettera del Presidente Spigarelli.
Caro Presidente,
in relazione all’astensione indetta dall’Oua per i giorni 8-16 luglio 2013, la posizione delle Camere Penali non può che essere quella espressa nelle ultime occasioni, così come spiegata nelle comunicazioni del 2.03.2011 e del 28.05.2013.
Ti ribadisco, pertanto, che l’Unione non emetterà alcuna delibera di “non adesione”, perché non occorre prendere posizione di fronte ad iniziative di un’associazione cui non aderiamo per deliberato congressuale ed alla quale non riconosciamo rappresentatività.
Peraltro, l’oggetto esclusivo dell’attuale iniziativa, ossia la mediazione obbligatoria che il “decreto del fare” reintroduce nel nostro ordinamento, anche se ci vede solidali con i colleghi civilisti, non è di diretto interesse penale e, al riguardo, non deve indurre in errore il fatto che la delibera di astensione contenga un generico quanto ampio riferimento a temi di giustizia penale poiché sugli stessi l’Oua semplicemente dichiara al Governo la “disponibilità a confrontarsi immediatamente”.
Va dunque chiarito che il riferimento di ordine penale non è idoneo a far mutare all’Unione la propria tradizionale posizione, semmai ci conferma nella necessità di mantenerla con qualche ragione in più, atteso che:
- proprio le questioni penali richiamate in modo assai generico nella delibera (depenalizzazione; leggi “criminogene”; sistema sanzionatorio, custodia cautelare, misure alternative alla detenzione, amnistia e indulto, fuori ruolo) rappresentano argomenti sui quali l’Unione sta lavorando da tempo, sia sul piano dell’elaborazione scientifica, sia su quello dell’interlocuzione politica, basti pensare al lavoro svolto nei convegni sul penale sostanziale e nei seminari del Marongiu, e, sul piano politico, alle audizioni in sede parlamentare ed alla partecipazione (unici avvocati) nelle Commissioni ministeriali di riforma della precedente e dell’attuale legislatura, e dunque eventuali iniziative di supporto a tale intensa attività devono essere meditate per non andare a detrimento di questa attività;
- ciò vale a maggior ragione per le astensioni dalle udienze, che infatti l’Unione usa con grande attenzione e sempre in coerenza con le altre iniziative, di modo che vi si arrivi solo dopo un percorso ben delineato ed intelligibile politicamente;
- viceversa, analoga cura nell’uso dello strumento non si ravvisa in generale da parte dell’Oua, ed in questa occasione in particolare, oltre che per lo stravagante e fuorviante riferimento ai temi penali all’interno d’una delibera che indice l’astensione esclusivamente per la mediazione civile, anche per l’imperfetta conoscenza della relativa normativa, che ha determinato l’ovvio intervento del Garante e la successiva correzione dei giorni di astensione, una imperizia che riguarda di riflesso anche l’Unione, dovendo ipotizzare che nemmeno si sappia che l’indizione di un’astensione determina effetti preclusivi e, pertanto, limita lo spazio di azione politica delle altre Associazioni forensi.
In definitiva, caro Presidente, puoi ben comprendere come il riferimento al penale costituisca un motivo in più anziché in meno per non aderire, e la Giunta ed io siamo certi che vorrai rappresentarlo ai Tuoi associati, offrendoTi come al solito la nostra massima disponibilità per aiutarti in tale compito.
Roma, 1 luglio 2013
Valerio Spigarelli
Pubblicato il 02/07/2013